La storia della nostra parrocchia viene da lontano e parte da una piccola chiesa che oggi non c’è più e che si trovava poco lontano da qui, in piazzetta del Pozzo, a ridosso delle mura di porta Aquileia. La chiesa era quella di San Pietro, costruita nel 1390, e la parrocchia quella di San Pietro. (Foto 1)

La città di Udine, agli inizi (siamo verso l’anno mille) aveva una sola chiesa parrocchiale, ed era quella di Santa Maria sul colle del Castello. Parrocchiale trasferita nel 1263 alla pieve di S.Maria Annunziata (Duomo). (Foto 2)

Nel 1446, visto che “una sola chiesa, posta nel centro della città, mal rispondeva a tutti i bisogni spirituali della numerosa popolazione”, a tre chiese di Udine (quella di San Pietro in Borgo Aquileia, di San Cristoforo in Borgo Gemona e di San Giorgio in borgo Grazzano) vennero assegnati tre cappellani, uno per ciascuna di queste chiese, con la facoltà di amministrare i sacramenti e di compiere qualunque funzione ecclesiastica. (Foto 3)

Nel 1559 un decreto del Patriarca Francesco Barbaro smembrò la grande parrocchia del Duomo per formarne nove. Una di queste nove parrocchie fu quella di S.Pietro e Paolo, il cui parroco doveva essere mantenuto dalla confraternita, la quale però si riservava il diritto di nomina del parroco, diritto che, alla scomparsa delle confraternite in forza di un decreto del 1770 della Repubblica Veneta, passò ai capi-famiglia i quali lo esercitarono tale diritto (chiamato giuspatronato dei laici) fino a poco dopo il Concilio Vaticano II°.

Nel frattempo ebbe origine il convento dei frati Carmelitani e la chiesa della B.V. del Carmine in via Aquileia, consacrata nel 1525. (Foto 4)

La famiglia dei frati carmelitani rimase fino al 1770, quando un decreto della Repubblica veneta deliberò che venissero soppresse alcune corporazioni religiose quando fossero formate da meno di 10 componenti; i Carmelitani di Udine dovettero abbandonare il loro convento e trasferirsi a Venezia. (Foto 5)

Vi subentrarono i Frati Minori Conventuali di S. Francesco, che lasciarono il loro convento e la chiesa per la costruzione del nuovo Ospedale di Santa Maria della Misericordia. Con sé portarono nella Chiesa del Carmine l’urna con le spoglie del Beato Odorico da Pordenone e la devozione a S. Antonio da Padova. I Francescani rimasero fino al 1806, quando per le leggi napoleoniche numerosi conventi udinese furono demanializzati, compreso quello di via Aquileia. (Foto 6)

Nel 1808 la chiesa di S.Pietro, presso la porta Aquileia, edificata nel 1390 e parrocchia dal 1595, “vista la sua meschinità e ristrettezza” viene ridotta ad uso profano e la parrocchia trasferita nella chiesa della Beata Vergine del Carmine, “considerato che questa è ampia ed ha tutti i titoli di magnificenza per la sua architettura e per i capi d’arte di cui è fornita”. Qui si vede la lapide marmorea, posta nella nostra Chiesa, che in latino ricorda la sua consacrazione domenica 31 luglio 1831, affinché in futuro si festeggiasse ogni anno l’evento l’ultima domenica di luglio. (Foto 7)

L’ex chiesa parrocchiale di San Pietro, adibita nel frattempo a magazzino, nel 1848 subì molti danni a causa di una bomba austriaca e, un secolo dopo, nel 1945, fu rasa al suolo quasi completamente dai bombardamenti aerei nella seconda guerra mondiale. Demolita nel 1953, al suo posto furono costruiti alloggi. (Fig. 8)

La parrocchia del Carmine era una delle più estese e numerose della città. Dalla parrocchia del Carmine sono derivate negli ultimi decenni, altre 3 parrocchie:

  • Nel 1939 la parrocchia di Laipacco;
  • Nel 1958, la parrocchia di San Pio X°, quando la parrocchia del Carmine aveva raggiunto i 10.000 abitanti, di cui quasi più di 4.000 oltre la ferrovia, con la motivazione della “necessità di provvedere all’assistenza spirituale dei parrocchiani che abitano oltre il cavalcavia ferroviario con una propria chiesa ed un sacerdote sul posto ... necessità divenuta più assillante dopo l’ultima guerra e per il gran numero di abitazioni sorte nella zona e per le aumentate difficoltà di accesso alla parrocchia a causa dell’enorme traffico stradale sul cavalcavia e sul viale Palmanova”;
  • Nel 1963 la parrocchia di San Paolino, “dato il grande sviluppo urbanistico, la grande ampiezza del territorio della parrocchia del Carmine e la conseguente difficoltà di accesso, specie per i fanciulli, alla Chiesa”. (Foto 9)

I bombardamenti dell’ultima guerra hanno cambiato l’antico volto modesto e popolare del quartiere. Con la costruzione di nuove abitazioni in diverse vie, la parrocchia è diventata mediamente benestante. Via Aquileia era chiamata la “via dei palazzi”, via Roma la “via delle magnolie” (oggi Borgo Stazione). (Foto 10)