campanileSabato 16 luglio 2011, giorno della solennità della Beata Vergine del Carmine, dopo mesi di silenzio, sono tornate finalmente a suonare a festa le campane del campanile della chiesa di Via Aquileia. "E' un bellissimo dono della Madonna del Carmine - dice il Parroco - tanto più gradito perché tanto atteso". Dal mese di ottobre del 2010, infatti, le campane del Carmine erano mute e per questo i parrocchiani avevano manifestato in più occasioni il loro dispiacere per la mancanza del suono che accompagna i vari momenti religiosi della vita della Parrocchia e scandisce lo scorrere del tempo nella giornata. Una compagnia amica soprattutto per le persone che, malate o anziane, non possono uscire di casa. Ma ora le campane diffonderanno di nuovo il loro suono per le vie del quartiere inviando il loro messaggio interiore e portando la Chiesa vicina alla gente.

Costati poco più di 350 mila euro - coperti in parte da un contributo regionale, in parte dalla Parrocchia - i lavori sono consistiti nel consolidamento dell'intera struttura. A dirigerli l'ingegner Giancarlo Tavano, assieme all'architetto Adriana Paolini. L'esecuzione è stata affidata alla ditta Del Bianco, esperta di campanili, avendone realizzati molti in regione, alla ditta Simonetti, specializzata in perforazioni, palificazioni e rinforzi delle fondamenta, e alla ditta Solari per campane e impianti elettici.
"Il campanile - spiega l'ingegner Tavano - risale alla fine del 1500 ed era danneggiato sia nel fusto che, specialmente, nella cella campanaria. Si trattava di lesioni dovute soprattutto al movimento delle campane, oltre che alla vetustà dell'edificio".
Oltre a ciò la costruzione presentava di per sè alcune problematiche: la prima è un'inclinazione verso il cortile di circa 50 centrimetri, dovuta ad un cedimento verificatosi probabilmente in fase di costruzione; l'altra è il fatto che poggia, praticamente, solo su due pareti. "In origine - spiega Tavano - al piano terra aveva un'apertura che portava negli orti, poi chiusa nell'800 quando sono stati realizzati la Cappella di San Giuseppe e altri edifici".
Gli interventi sono consistiti nel consolidamento delle murature, dove c'erano lesioni, con iniezione di calce, materiale compatibile con quello originario. Per ovviare all'inclinazione, sono stati inseriti dei pali di rinforzo della fondazione. "Il campanile non rischiava di cadere al momento, ma in questo modo ci siamo messi al riparo da futuri rischi".
"Anche la cella campanaria è stata completamente consolidata, soprattutto per quanto riguarda il piano di calpestio, sostenuto da una volta a crociera, molto lesionata a causa delle oscillazioni delle campane, per le quali si è deciso di costruire una nuova incastellatura in acciaio, in modo che il carico cada alla base e non sui pilastri del campanile come avveniva prima. Inoltre si è provveduto a sostituire tutti i piani, che erano in legno e ormai marci".
Un lavoro che, dunque, ha messo in sicurezza questo campanile, "poco conosciuto dagli udinesi, poiché non visibile nè da via Aquileia, nè, completamente, da viale Leopardi, ma solo dal cortile della Parrocchia; così come purtroppo poco conosciuta è la chiesa del Carmine - conclude Tavano - una delle più belle della città e con un soffitto che con la qualità dei suoi 700 metri quatri di superficie affrescata, è difficile da trovare non solo a Udine, ma in tutto il nord Italia".

L'Ing. Tavano presenta ai Parrocchiani i lavori di restauro del Campanile della Chiesa del Carmine

Ascolta il suono delle campane del Carmine

Il concerto di campane del giorno 16 luglio 2011 in occasione del termine dei lavori di restauro del campanile della Chiesa del Carmine